“Non possiamo che rimanere critici rispetto a questo Governo Conte Bis frutto dell’unione di due partiti, M5s e Pd, che fino a ieri se ne sono reciprocamente dette di tutti i colori. Sicuramente non sarebbe cambiato nulla rifacendo le elezioni con l’attuale legge elettorale, ma ciò che lascia perplessi è che questo esecutivo parla di modifiche di leggi precedenti approvate da un Parlamento in cui gli stessi Cinque Stelle erano maggioranza, ancorchè ostaggio politico di Salvini. Segnali della fretta e incertezza che si porta dietro questo Governo, assieme alla smania di parlare e di comunicare cui non corrispondono azioni reali, né una reale discontinuità che sarebbe stata auspicabile” commenta Francesco D’Alessandro, segretario di Feditalimprese Piemonte, nel giorno della fiducia al governo Conte-bis.
“E così le imprese, vero motore dell’economia del Paese, e i cittadini sono disillusi e la crisi economica aggravata da Governi instabili o estremisti non aiuta. Manca la Fiducia e manca la certezza del diritto. Non si sa se l’Iva aumenti, se e quanti provvedimenti ancora dovranno essere emanati per le cartelle esattoriali, se ci sarà la Flat Tax, se ci saranno tempi certi per i pagamenti dal pubblico e per i decreti ingiuntivi tra privati” prosegue D’Alessadnro facendo notare come “per rilanciare il nostro Paese non si può pensare ad azioni politiche disconnesse dall’economia reale e dall’Europa. Bisogna pensare a fatti concreti che incidono sull’economia reale e quindi sul livello dell’occupazione e dei consumi. Il taglio al cuneo fiscale, su cui insiste da tempo anche Confindustria, è un elemento che potrebbe non solo aumentare la competitività delle imprese, ma, arricchendo la busta paga dei lavoratori, potrebbe dare anche una spinta ai consumi e quindi alla crescita. Per questo credo debba essere una priorità del Conte-bis”.
“Le aziende oggi hanno un bisogno fisiologico del digitale e cercano nuove competenze e figure professionali che fanno fatica a trovare perchè mancano ancora investimenti per favorire lo sviluppo della formazione sia tecnica che motivazionale/emozionale. I giovani bisogna formarli anche a livello di pensiero e di percezione del se e del mondo esterno. Bisogna costruire la forma mentis o come si dice oggi il mindset. Va bene il salario minimo, la pluralità per la partecipazione delle imprese alle gare d’appalto. Ma soprattutto sere una chiara direzione del Governo: certezza del diritto, certezza delle informazioni, certezza di azioni politiche qualunque esse siano” conclude D’Alessandro.
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